In Italia l’attività di disinfezione è definita e regolamentata dal D.M. 7 luglio 1997, n.24 (Regolamento di attuazione della Legge 25 gennaio 1994, n.82)

L’Art.1 D.M. 247 stabilisce che possono essere considerate attività di attività di disinfezione, tutte quelle che riguardano il complesso di procedimenti, trattamenti e azioni volte a rendere salubri e sani ambienti confinanti e aree di pertinenza, attraverso la distruzione o l’inattivazione di agenti patogeni; le attività di sanificazione sono invece caratterizzate da procedimenti e operazioni finalizzate a rendere sani gli ambienti  mediante trattamenti di pulizia, disinfezione o disinfestazione mediante il miglioramento e il controllo delle condizioni che possono favorire e promuovere la diffusione di agenti patogeni, microorganismi e batteri.

La sola figura professionale in grado di effettuare trattamenti di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione è il preposto alla gestione tecnica, come stabilito dall’Art.2 D.M. 247.

Secondo quanto stabilito dal protocollo condiviso di regolamentazione delle misure di contrasto nella diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, il privato deve assicurare e garantire la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, delle postazioni di lavoro, e delle aree comuni e di svago. Qualora all’interno dell’ambiente di lavoro sia presente un soggetto positivo al Covid-19, è necessario intervenire tempestivamente mediante trattamenti di sanificazione, pulizia e ventilazione, secondo quanto stabilito dalla Circolare n.5443 del 22 Febbraio 2020 promossa dal Ministero della Salute

Il disinfettante è una sostanza, o una miscela di sostanze, in grado di distruggere, eliminare o rendere innocuo qualsivoglia microorganismo nocivo, impedendone l’azione o esercitandone il controllo. Deve essere un PMC o BPR (TP1, TP2, TP3, TP4, TP5)

Tuttavia rientrano nella classe dei disinfettanti anche trattamenti e prodotti specifici quali:

• Sterilizzanti: sostanze in grado di distruggere ogni forma vivente, patogena o non patogena, sia come forma di vita che sporale, quali i PMC o BPR (TP2).
• Detergenti: sostanze, o miscela di sostanze, contenente saponi e/o altri tensioattivi destinata alle attività di lavaggio e pulizia che tuttavia non devono essere PMC o BPR (ex Reg.648/2004/CE)
• Antisettici: sostanze, o miscele di sostanze, volte a impedire o rallentare lo sviluppo di microrganismi patogeni presenti su tessuti vivi, generalmente PMC o BPR (TP1).
• Igienizzanti: prodotti di libera vendita sottoposti a differenti regolamentazioni in funzione della destinazione d’uso.

In ambienti sanitari sono indicati i disinfettanti di uso ospedaliero contenenti ipoclorito di sodio in concentrazioni dallo 0,1 allo 0,5%, etanolo in concentrazioni dal 62 al 71% o perossido di idrogeno in concentrazioni pari o superiori allo 0,5%, per un tempo di contatto adeguato. Nella pulizia di ambienti non sanitari è invece indicato l’impiego di ipoclorito di sodio in concentrazioni pari a 0,1% dopo la normale pulizia. In alternativa è possibile utilizzare etanolo al 70% dopo la pulizia con un detergente neutro, su tutte quelle superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio.

Gli organi competenti per l’emissione di linee guida relative alla prevenzione, quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, indicano tre punti essenziali per garantire il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2:

• ventilazione e ricambio d’aria
• pulizia con acqua e detergenti neutri superfici, oggetti, ecc.
• disinfezione con prodotti adatti, registrati e autorizzati.

La pulizia con acqua e normali detergenti neutri associata all’utilizzo di comuni disinfettanti è sufficiente per la decontaminazione delle superfici. L’utilizzo di disinfettanti a base di alcoli quali etanolo, propan-2-olo, propan-1-olo o ipoclorito di sodio, sono invece in grado di ridurre significativamente la quantità di virus dotati di “involucro” quali il Covid-19.

I sistemi di generazione in situ sono di fatto in grado di generare principi attivi partendo da precursori attraverso l’utilizzo di specifici dispositivi e macchinari, anch’essi autorizzabili come biocidi al pari dei comuni prodotti contenenti principi attivi autorizzati dagli organi competenti.

Gli elementi chimici più comuni impiegati nei sistemi di generazione in situ al fine di sanificare gli ambienti eliminando oltre il 99% dei microorganismi patogeni sono:

• L’ozono: generato in situ a partire dall’ossigeno e diffuso mediante ozonizzatori.
• Il cloro attivo: generato in situ a partire dal cloruro di sodio e ad azione sanitizzante e non propriamente disinfettante, impiegato in forma liquida o nebulizzata.
• Il perossido di idrogeno: indicato nella disinfezione delle superfici, può essere applicato mediante aerosol o vapore.

Sanificare significa rendere sano, risanare […] trattare ambienti e impianti dell’industria in modo da tale da renderli conformi a quelle che sono le norme igieniche vigenti. Tale azione implica pertanto operazioni di pulizia, disinfezione, disinfestazione e derattizzazione mediante appositi dispositivi quali vaporizzatori, termonebbiogeni, nebulizzatori ULV, areosoliozzatori termici, pompe a bassa pressione e trattamenti di superfici scelti in funzione del volume degli ambienti da trattare.

Un professionista nel settore della sanificazione quale Arcobaleno Multiservizi opera da anni attenendosi a specifici protocolli operativi, per garantire sicurezza, affidabilità e un ambiente realmente salubre e sanificato. Una volta ispezionato il sito, individuando l’obiettivo (rimozione odori, disinfezione contro batteri, funghi), personale altamente qualificato pianificherà l’intervento di pulizia, scegliendo i prodotti più adeguati in funzione dell’obiettivo, dei materiali presenti nei locali e delle attrezzature a disposizione. Fondamentale è proprio la scelta dell’attrezzatura che deve essere idonea all’ambiente da trattare, ai materiali presenti, ai tempi di intervento e al prodotto da utilizzare. Solo in ultimo verrà messo in atto l’intervento, sempre garantendo i più elevati standard di sicurezza e affidabilità.

Al fine di mantenere ogni ambiente di lavoro salubre e sicuro, sarebbe utile attenersi ad alcune importanti linee guida quali:

• Prediligere la pulizia e la disinfezione delle superfici a stretto contatto con persone, animali e alimenti.
• La periodicità della sanificazione deve essere preventivamente stabilita dal datore di lavoro in relazione alle caratteristiche e all’utilizzo degli ambienti così come di eventuali mezzi di trasporto.
• Nella progettazione di un intervento di sanificazione devono essere necessariamente coinvolti il medico competente aziendale, il Responsabile di servizio di prevenzione e protezione, e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
• Le pratiche indicate nella Circolare 5443 del 22 febbraio 2020 devono essere considerate quale livello minimo essenziale di attività, considerando la disponibilità sul mercato italiano di prodotti disinfettanti.